Lorenzo Franceschini
Lorenzo Franceschini
Rassegna POETRY 2019
da La mente bianca (Il vicolo, 2019)
Abitavamo
quelle lande
della notte
quando il corpo finisce
e la mente bianca
– solo lí eravamo
di casa
fino a diventare
due cose
intransitive
scordate
sull’adito di casa
eppure sono sempre e solo
a fianco
a te. Soffro questo limite folle
che la pelle m’impone – essere
irrimediabilmente altro
da te.
Vorrei
che m’impedissi di toccarti.
Berlin, 59 Rivoli
Un giorno partirò:
da queste terre dove il gallo canta
sempre
tre volte
da queste terre ladre d’orizzonte
dove è la nebbia
a segnare i confini tra gli uomini.
Partirò:
per quelle oasi di polvere
dove le donne d’Estonia
baciano sulla bocca i pescatori
dove il negro
suona la piccola zolla tra le mani
e i mandolini ubriachi sorridono
alle passanti.
Partirò:
per quelle terre dove i totem
dai falli enormi
cantano i popoli che li hanno creati
e li sbeffeggiano
come dei bimbi coi padri ricurvi.
Partirò:
per i reami dei girasoli
dove s’inchina alla notte ogni fiore.
Che io possa un giorno scivolare
sull’erba e sui sentieri di Treptower Park
come un vento e spiare le onde,
le luci che la notte seconda.
Che io possa un giorno carezzare
la pelle vibrante degli amanti
in riva alla Sprea
dove i salici rendono le loro lacrime al fiume
e i battelli cullano quel brivido
verso la foce
al limite del corpo.
foto di Virginia Morini
The sound of poetry – chiesa ex Salesiani, Faenza, luglio 2020.