Cristiano Poletti

Cristiano Poletti
Rassegna Poetry 2020

 

da Temporali (Marcos y Marcos, 2019)

Neve (per una fotografia di Richards)
 
 
Dormono secoli di appunti
sotto la neve. Lì
non c’è più nessuno, solo frammenti,
affanni di un passato.
 
È una casa, vedete,
e al centro c’è una vita resistita nel suo darsi.
 
Pastorale del freddo, case, case
abbandonate.
 
Ogni cosa per vocazione preme in una voce,
sembra dire: è occulto il fine.
 
Era questo, vedere. Giusto qui
al mondo, fatti eterni gli occhi e noi.

 

*

 

inedito

Quadro
 
 
La qualità mortale, la forma che finisce che imparammo a dire vita. L’arco intero dei giorni ha contenuto ogni figura e la musica che l’ha retta. Le mani, ad esempio, il corpo avuto. Di uno e ciascuno coi suoi segni, e le uguaglianze poi cercate negli anni, curvando verso gli altri, capitati a sé dall’intorno. Imparammo a sbagliarci, così. E nel mutato compendio d’immagini per la forza che il secolo ha avuto, ecco oggi restituito intatto il quadro, un uomo come antico solo e incerto per la via, dentro poca neve, e un camino. Presto si pronuncerà neve nuova. Una cosa da guardare, da dipingere, da qui. Mentre la valle attende da noi una risposta, dentro vaste nubi che si alzano e tornano e coprono, qui prende frase l’eternità: porta al punto. E non parla.