Martina Campi e Mario Sboarina – tre minuti per DANTE
La poesia di Dante e il senso del suo messaggio a settecento anni dalla morte. Dante come maestro contemporaneo: cosa nasce dall’incontro fra i poeti di oggi e la Commedia?
La scelta delle terzine a cui sono collegate le poesie e il video è stata effettuata dagli autori.
Purgatorio, canto V, versi 103 – 105
Io dirò vero, e tu ’l ridì tra ’ vivi:
l’angel di Dio mi prese, e quel d’inferno
gridava: “O tu del ciel, perché mi privi? (…)”
Inedito
Dopo un tempo infinito
di vertigini in movimento
e panorami inondati di luce
che la strada è una passerella
di legno a picco sul vuoto
(potremo permetterci la tristezza?)
le parole di cui avere paura
e nella stanza qualcuno,
altre volte.
Diceva sono scie di luce colorata
proiettata sul palazzo di fronte
diceva ricordi male, sono
sono le finestre. Ma la musica
era quella. Poi sotto
c’era una piccola calca
di persone. Gente che entrava.
La casa aveva un cancello rotto
c’era proprio un buco
un riquadro mancante.
Diceva: scusami, se sono
Insistente.
Cosa disturba //Cosa sussurra
il filo che tiene insieme
il bene dei giorni
e delle notti
I buchi fluiscono.
C’è una parte iniziale che scorre
il coperchio di una cisterna.
La cava è dentro la foresta.
La parte iniziale che salta, la foresta
era la finestra,
e nella stanza qualcuno,
altre volte.
(La maggior parte sono sconosciuti).
Insensibili al dolore // sentirsi al sicuro
la musica è stata condivisa.
La cosa va ripensata, ri-decisa.
Cosa disturba // Cosa sussurra
Torneremo. (Torneremo presto). Noi abitiamo
& we dance
Ci siamo seduti sul muro di fronte
Le proiezioni sul muro di fronte
Una coreografia infinita
(una reazione a catena).
Cosa resta // Cosa dimentica
Diceva: Attesa. Attesa. Attesa.
Ma l’attesa era un cartello.
Così passano i mesi
un’unica notte stellata.
video a cura di Martina Campi e Mario Sboarina
