Francesco Vitale
Lo spirito cuoce
(ed. Efesto,
2023)
Immagina l’immagine
dei tuoi orizzonti
interpreta simulacri
che nuvole osano mostrare
saranno indizi
di un domani
domani?
Sospensione
Il tempo lacerato
lasciamolo ai suoi passi
come tele surreali
di una persistente memoria.
Play!
Billie Holiday
saprà come finire.
Monologo con qualcuno
Silenzi. Pagine bianche svanite da canti estivi. Si ode
qualcosa, è il suono dei … Saranno Dèi? Non lo so dire.
Di qualcosa che è avvenente, lo vorrei scrivere ma non
lo so fare. Un coro dolce si situa sotto il manto della
natura. Vorrei andare a dirle grazie ma la contemporaneità
impedisce. Un giorno tornerò su questi versi, lo farò con
le ali del vento, e andrò così veloce da non poter udire
nulla. Solo quei cori, quelli della natura, che in silenzio
celebreranno le loro nozze, le nozze di chi non ha più paura
di vivere e forse quel giorno saprò scrivere questa bellezza,
lo penso veramente, quel giorno lo saprò fare, lo farò.
La conclusione dei soggetti
(che non saranno mai)
Sembra la luce solare
a riflettere i nostri passi
o i passi dei passanti
a depennare i nostri.
(Misteriosi puntini sospensivi)
Il paesaggio è imbiancato
è inverno nel nostro sguardo
lo è sempre stato.
La salita ripida
che portava alla sospensione
era illuminata
dai nostri Io
fuori campo
come soggettive libere indirette
fatte e dette
e che non saranno mai.
La conclusione è conclusa
nel vuoto taciturno
del nostro sostare.
Biobibliografia
Francesco Vitale si è laureato nella magistrale di Cinema, televisione e produzione multimediale all’Università Roma Tre. Ha pubblicato Una storia dei giorni che passano (Coessenza, 2015) e Varchi attivi (Edizioni Erranti, 2020). Alcune sue poesie sono state tradotte in spagnolo nel volume argentino Fragmentos de Humanidad (Le Pecore Nere Editorial, Rosario 2018). I suoi testi sono apparsi su siti e riviste.
ph. Dino Ignani