Ezio Settembri

D'altra luce

PORTOSEPOLTO

(peQuod, 

2023)

dalla sezione Padre


*

Chiara mattina di novembre
che uno spietato brivido percorre
fra le macchine sull’acciottolato,
ai tavoli del bar, nel vociare al mercato.
Interíto sui miei passi
il ricordo incide, rincasando,
la tua voce piena:”Custodisciti”
Dal mio mucchio di faccende,
carte e sigarette, agogno la terra
del nostro dolce mare di colli.
Con le sue zolle fraterne
tu copriti bene.

 

Dal sogno

Una scampanellata ansiosa:
“Sono io, scendi ad aiutarmi”
Ma il mio perenne ritardo,
le scarpe inghiottite
da mille cianfrusaglie…
Portavi frutta da una terra
che desolata mi attende
a domandare dove sei finito,
dove far maturare seme nuovo.
A chi toccherà oggi
arare l’orto,
il tuo giardino?

 

*

“La ragione, dopo morto, me la sbatto”,
il credito reclamato
per i tuoi insegnamenti.
Ci ho messo anni a capirli:
mai lasciare un lavoro a metà,
che si perda per via.
Divertirsi, finché c’è tempo
e l’attesa dura,
nonostante il rimpianto.
Non privarsi del piacere
di scordare il cellulare
da qualche parte.
Non dimenticare,
inesauribile segreto,
il ragazzo che sei stato:
quanto vivere la vita
richiede il privilegio
di lasciare il fianco scoperto.

 

dalla sezione Madre

 

*

Si fa strada in me la luce
dopo un errare assiduo,
stringendo i nervi nell’attesa,
per poi accingermi a partire,
attraversare uno spazio.
È caldo il fiato della vita
nel tic al volante,
quando ho paura di parlare.
È il sangue di mia madre.

 

dalla sezione Il mestiere del professore


A un alunno


“Prof, ma io ieri c’ero?”.
Avrei voluto accompagnarti
con passo sicuro e delicato;
che i miei versi migliori
raggiungessero te
esitante dal banco.
“Il bello di questo mestiere
è che ti consente di fare
per gli altri, quello che non puoi
fare nemmeno per te stesso”.
Tempo dieci anni
prima che incroci di nuovo
il tuo sguardo affilato
sotto il porticato.
Di altre vite, altri sussurri
si comporrà la nostra storia.

dalla prefazione di Giancarlo Sissa

(…) È la sua una scrittura in versi colta e umile al tempo stesso – così è del resto l’autore – attentissima alle possibilità del dialogo intertestuale con scrittori e poeti importanti della tradizione italiana e marchigiana – dall’amato e compianto Francesco Scarabicchi a Ferruccio Benzoni, da Vasco Pratolini a Guido Garufi a Sandro Penna e altri – poeti tutti letti e studiati par coeur con lucida passione e la cui comune lezione di limpida esposizione del dato umano sia storico che autobiografico sa qui concertarsi in una compiuta rapsodia di ritratti, istanti, miraggi.

Il tutto a delineare con accorta e precisa competenza tecnica e formale – ne testimoniano la sobria e funzionale misura del verso e la costruzione severa di ogni testo – le accensioni di un teatro d’anima che si organizzano, lungo le sei sezioni del libro, come luminosa possibilità di romanzo in versi, di carattere anche famigliare oltre che antropologico e a tratti visionario. (…)

Ezio Settembri (Macerata, 1981) ha studiato Lettere Moderne a Macerata, laureandosi nel 2007 con una tesi sul pittore fiorentino Ottone Rosai. Dal 2009 lavora come docente nella scuola secondaria. Ha pubblicato poesie e studi sulle arti figurative su varie riviste, tra cui L’immaginazione, Atelier, Il falco letterario, La Bottega della Poesia di Repubblica, Infinito letterario, Poeti e Poesia, sue poesie sono apparse nelle riviste online Atelier, Versipelle, L’Astero rosso, La morte per acqua, Alma Poesia, La poesia e lo spirito, Poetarum Silva, Farapoesia, Arcipelago Itaca. Una sua poesia ha ottenuto il secondo posto al Premio di poesia indetto dal Museo Omero e dall’Università per la Pace delle Marche. Suoi brevi studi su poeti contemporanei sono apparsi sulla rivista Menabò. Dal 2019 fa parte della redazione della rivista online Nuova Ciminiera, sulla quale sono apparse delle brevi ricognizioni sulla poesia di Sereni, Benzoni, Pasolini, Scarabicchi, Davoli. Nel 2021 è uscito il suo primo saggio, Il mito ritrovato – La poesia di Umberto Piersanti (ed. Industria & Letteratura), vincitore del “Premio Lago Gerundo” di Paullo, Premio “L’arte in versi” di Jesi. Attualmente vive e insegna in provincia di Mantova.