Alison Pick e Al Rempel
Alison Pick and Al Rempel, The Fearful Beauty of Silence and Emptiness
Alison Pick e Al Rempel, L’inquietante bellezza del silenzio e del vuoto
Traduzioni di Sandro Pecchiari
– Alison Pick, POOR ME
Three days camped at the edge of this lake,
summer light of a dime-store novel, that gauzy softness
dusk can make. Lonesome. Heartsick. Now,
after dinner, after the loon has opened her songbook,
started in practicing scales, after I’ve poured
a shot of whiskey under one raised eyebrow of moon
nursing the ache for the people I miss and after darkness
unfolds its wings, prepares its descent: a moose.
Hooves the size of salad plates, legs
the height of my shoulder. He walks, regally,
out of the woods, as though arriving fashionably late,
then swims the narrow channel leisurely,
antlers high and proud. He climbs the bank,
hindquarters bulging, an athlete going up for a medal.
One minute later he’s gone. The moose is nothing less
and nothing more than temporary –
and yet there’s mud marking the surface where
halfway across he paused. What to make
of this slow glance behind him, the single blink of eyes?
He took in the lake’s unflinching reflection,
the rippled blaze, clear and pink, of the season’s
imminent end.Then he turned his gaze
on me. A simple gesture to summer light.
Look, it asked. Do you see?
– Alison Pick, POVERA ME
Tre giorni in tenda sulla sponda di questo lago,
la luce estiva di un romanzetto da poco, la morbidezza diafana
del crepuscolo. Sola. Scoraggiata. Ora,
dopo cena, dopo che le strolaghe aprono i canti,
si esercitano con le scale, dopo
un whiskey sotto una luna che mi guarda sorpresa
curando il dolore per quelli che mancano e dopo quando il buio
allarga le ali ed è pronto a planare: un alce.
Zoccoli larghi come terrine, zampe
che mi arrivano alle spalle. Esce, regale,
dal bosco, come un ospite in ritardo con stile,
e con agio attraversa lo stretto canale,
le alte corna orgogliose. Sale la riva,
con il retro possente, un atleta pronto alla medaglia.
Dopo un minuto sparisce. L’alce non è né più
né meno che una visione momentanea –
tuttavia resta del fango sulla superficie dove
a metà strada si è fermato. Che posso fare
del suo voltare lo sguardo, dell’unico battere di ciglia?
Ha assunto nel riflesso immobile del lago
lo sfavillio increspato, chiaro e rosato, della imminente
stagione alla fine. Ha voltato lo sguardo
su di me. Un indicarmi semplice la luce estiva.
Guarda, ha chiesto. Tu vedi?
*
– Alison Pick, THE MAPS OF THE LABRADOR ARRIVE
The first expedition: 1903.
Leonidas Hubbard, George Ellison, Dillon Wallace
set out for the Naskapi hunting grounds,
hoping to find the caribou herd,
enough meat for winter.
Thousands of miles of uncharted forest,
blackflies swarming their noses and mouths,
trap-like tangle of willow and alder
reaching and pulling them down.
Must not all things be swallowed up in death?
My paddle, my single canoe.
*
– Alison Pick, LE MAPPE PER ARRIVARE AL LABRADOR
La prima spedizione: 1903.
Leonidas Hubbard, George Ellison, Dillon Wallace
diretti ai territori di caccia dei Naskapi,
sperando di imbattersi in un branco di caribù
carne a sufficienza per l’inverno.
Migliaia di miglia di foreste mai mappate,
moscerini a riempire bocche e nasi,
un intrico di salici e ontani come trappole
a raggiungerli e abbatterli.
Ma le cose non devono alla fine essere inghiottite nella morte?
Oh, mio remo, mia canoa.
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*
– Al Rempel, THE SKY CANOE
a small apology of light
between the clouds
then it evaporates – the sun ogles the hills
the bears continue to hide in the shadows
and we keep driving our cars into the harsh glare
which species will see the second coming?
we could travel in sky-canoes
if the air wasn’t so thin
or if our canoes were build with feathers & breath
the trees below are perfect.
the sun up there has a way of lighting everything slantwise
strong arm of my paddle –
strong arm of my paddle –
strong arm of my paddle –
Take me safely along this ancient and fearful river
– Al Rempel, LA CANOA CELESTE
una breve apologia di luce
tra le nuvole
che poi evapora – il sole adocchia le colline
gli orsi restano nascosti dentro l’ombra
e noi a guidare nel bagliore crudele
quale specie vedrà la seconda venuta?
potremmo viaggiare in canoe di cielo
se l’aria non fosse così rarefatta
o se le nostre canoe fossero di piume e di respiro
gli alberi sotto di noi sono perfetti.
il sole lassù lascia cadere la luce di sbieco
braccio forte del mio remo –
braccio forte del mio remo –
braccio forte del mio remo –
Portami sicuro lungo questo antico fiume spaventoso
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